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Pareti divisorie in vetro
Cosa sono le pareti divisorie in vetro e a cosa servono
Le pareti in vetro per interno sono un sistema di partizioni modulari che consente di creare una suddivisione degli spazi che enfatizzi concetti di design, trasparenza e leggerezza.
Come per tutte le pareti, anche per le pareti in vetro è possibile:
- inserire porte di passaggio;
- lasciare varchi senza chiusura;
- inserire armadi di varia altezza, “incorniciandoli” con la parete in vetro per interno. Questo escamotage rende possibile ricreare un effetto portale: cieco al centro per la presenza dell’armadio e vetrato ai lati per una maggiore leggerezza ed eleganza.

Come funzionano le pareti divisorie in vetro
Le pareti divisorie in vetro per interno presentano lo stesso funzionamento delle altre pareti divisorie.
Permangono le caratteristiche del vetro:
- consentono un limitato transito di cavi,
- devono essere progettate a seguito di un rilievo accurato, in quanto non è possibile modificarle in cantiere con tagli su misura;
- forniscono una prestazione di abbattimento acustico in base alle caratteristiche del vetro utilizzato, a differenza delle pareti cieche in cui esso dipende dalla massa che si inserisce nell’intercapedine.

Possono essere installate sia con ancoraggio a soffitto che a controsoffitto, ma con dei limiti strutturali:
- le pareti in vetro per interno tradizionali, dotate di un vetro singolo o doppio ma sempre di un telaio perimetrale in alluminio (tipo fermavetro), garantiscono soluzioni di pareti parzialmente cieche e parzialmente vetrate. Grazie alla struttura metallica interna, realizzata con montanti in acciaio che possono arrivare anche a 6 metri di lunghezza, consentono la realizzazione di pareti molto alte. Il limite estetico delle pareti in vetro delimitate da profili in alluminio rende la parete vetrata tradizionale esteticamente meno attuale, ma non costituisce un limite alla possibilità di avere pareti vetrate anche molto alte (fino a un massimo di 6 metri);
- le pareti in vetro per internomonolastra o doppia lastra presentano giunti tra un vetro e l’altro (di policarbonato o alluminio) e un telaio in alluminio perimetrale. Il loro limite principale è l’impossibilità di svilupparsi in altezza oltre i 300/320 cm, in quanto il vetro tende a “flettere” e creare un effetto estetico sgradevole. Si può ovviare a questo inconveniente, tipico dei vetri stratificati 5+5, adottando vetri 6+6 o di spessore ancora maggiore. In questi casi, una progettazione accurata in combinazione alla scelta del prodotto giusto per caratteristiche e test di resistenza effettuati, consentono di realizzare impianti sicuri ed affidabili.

Le pareti divisorie in vetro, a mono o doppia lastra vetrata, sono realizzate solitamente con telai perimetrali in alluminio, con diverse finiture: verniciato, ossidato, spazzolato oppure lucidato (versione BRILL).
Negli ultimi tempi, è disponibile anche una versione di alluminio ad effetto legno. Essa è caratterizzata da una verniciatura a sublimazione che imita le venature e le tonalità dell’essenza. I vantaggi sono notevoli:
- stessa rigidità dell’alluminio;
- costi abbastanza contenuti;
- impatto estetico non eccessivamente raffinato ma differente dall’alluminio verniciato.
Per i progetti più importanti ed eleganti, è preferibile una versione di pareti in vetro per interno con telai in legno massello, multistrati o impiallacciati in essenza. Questa comporta costi più elevati, qualche limite nella lunghezza dei telai e delle tratte, ma una resa estetica tipica del vero legno.
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Vantaggi e svantaggi nell’uso delle pareti in vetro per interno
Il principale vantaggio nella scelta e nell’uso di pareti divisorie in vetro è di natura estetica. Infatti, l’eleganza e la trasparenza che si ottengono con le pareti divisorie vetrate garantisce la realizzazione di ambienti attuali e raffinati, perfettamente al passo con i tempi.
Un altro messaggio importante che si trasmette è legato ai valori specifici della “casa di vetro”. Trasparenza significa non avere nulla da nascondere, mettere a nudo le proprie modalità di gestione degli spazi di lavoro, delle dinamiche di gruppo e della volontà di apertura verso l’esterno, a clienti e visitatori.
Per contro, l’adozione di tanto vetro potrebbe causare problematiche acustiche. Trattandosi di materiale estremamente riflettente al suono, se installato insieme ad altri materiali analoghi (ceramica o marmo per il pavimento, controsoffitti metallici o in cartongesso con performance di assorbimento acustico molto basse), può causare elevate problematiche di riverbero, a scapito del benessere di chi utilizza questi spazi. Dunque, è necessaria una progettazione che tenga conto anche delle questioni acustiche, comunicando da subito l’eventualità che possa sorgere il problema e suggerendo l’eventuale soluzione. Quest’ultima può essere riferita ai materiali da installare oppure ai manufatti appositamente pensati per migliorare il comfort acustico.

Rispetto alle pareti cieche, il vetro garantisce il passaggio della luce naturale, fondamentale per i ritmi vitali e il benessere degli operatori.
Al fine di diminuire l’impatto di un’eccessiva trasparenza, sia per motivi di privacy che per motivi di sicurezza, si consiglia l’applicazione di pellicole effetto acidato (a righe, o con svariati motivi e/o decori) su tutto il vetro oppure su una porzione di esso.
In alternativa, per beneficiare sia della trasparenza che dell’effetto privacy, è possibile applicare una pellicola LCD a cristalli liquidi collegata alla rete elettrica tramite un trasformatore. In questo modo, con un semplice clic, è possibile oscurare il vetro (con un effetto acidato, un colore oppure un motivo) e, viceversa, farlo tornare subito trasparente.
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Quando si possono utilizzare le pareti in vetro per interno
Le pareti divisorie in vetro possono essere utilizzate in qualsiasi progetto, fatta eccezione per alcuni vincoli architettonici particolari. Ostacoli alla loro realizzazione possono essere: altezze elevate, esigenze tecniche specifiche come la necessità di transitare con gli impianti dentro alla parete, o ancora, abbattimenti acustici possibili solo per partizioni cieche.
Le richieste del committente, insieme all’esperienza di chi progetta e propone l’impianto di pareti divisorie in vetro, possono contribuire alla realizzazione di un layout consono alle necessità di chi lo vivrà, proponendo il giusto mix di versioni e tipologie.

Consigli per l’installazione delle pareti divisorie in vetro
Per installare pannelli divisorie in vetro serve personale specializzato, dotato degli strumenti necessari per il corretto tracciamento (da effettuarsi con il laser) e abituato a gestire questa tipologia di prodotto e di cantiere.
Le altre componenti essenziali sono:
- un progetto ben concepito;
- un sopralluogo di verifica, non solo delle misure, ma anche di problematiche e impedimenti vari;
- un prodotto ben realizzato, con buone performance estetiche e strutturali e con tutti i certificati richiesti per legge.
A tal proposito, abbiamo già realizzato installazioni con pareti divisorie in vetro autoportanti corredate di relazione antisismica redatta da un ingegnere strutturista, nostro consulente. Si tratta di una figura centrale che ha fornito al committente la garanzia del rispetto della normativa e a noi le indicazioni sul dettaglio delle carpenterie metalliche da realizzare.

Le pareti in vetro per interni: prezzi
Il prezzo delle pareti divisorie in vetro è superiore a quello delle pareti cieche. Con l’esperienza acquisita in tanti anni di lavoro e la conoscenza dei prodotti e delle tipologie di materiali e prestazioni, è possibile creare il mix di prodotti più corretto per le esigenze del committente.
Calcoli al metro quadrato possono dare un orientamento ai clienti, permettendo loro di valutare se il budget a disposizione è in sintonia o meno con il prezzo ipotizzato.
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